Gli insegnamenti di comunicazione strategica sono ovunque. Per chi sa osservare, ovvio.
Dentro la vita quotidiana possiamo trovare infiniti spunti che, compresi e decodificati, sono in grado di addestrarci a comunicare più di qualsiasi manuale.
Se hai letto altri articoli del mio blog te ne sarai certamente reso o resa conto. Tra l’altro devo ammettere che mi piace scovare lezioni di comunicazione efficace dentro a contesti apparentemente estranei. È un utile esercizio per rimanere sempre allenati. Ti consiglio di provare.
Da dove puoi cominciare? Dove vuoi. Leggi il giornale per esempio.
Ogni giorno scorro i siti internet di informazione, giusto per rimanere al passo circa cosa succede nel mondo. Oltre alle tante notizie serie, ormai tutti media sono infarciti anche di notizie meno impegnative, tra il gossip e la curiosità che tanto attraggono l’utente sul web.
L’ultima che ho trovato è relativa al recente battibecco in diretta tv tra due volti noti del panorama musicale italiano: Red Ronnie e Mara Maionchi.
In un salotto televisivo, come ormai vuole la regola del piccolo schermo, i due hanno avuto una vivace discussione. Oggetto della contesa? Il solito: Talent sì / Talent no.
Parte all’attacco l’ex DJ, che della mancanza (a suo dire) di veri nuovi cantanti con la “C” maiuscola incolpa Mara Maionchi e i Talent tutti. Dice proprio così: «è colpa di Mara Maionchi e dei suoi Talent».
Poi prosegue:
«Sfornate cantanti bellini che cantano canzoni di altri e i cantautori li fate fuori. Dai, lascia stare».
E poi rincara la dose:
«Nel mondo musicale di oggi i grandi talenti non escono, abbiamo fatto cambiare mestiere ai futuri Celentano, Vasco Rossi, De André, Gino Paoli, Jovanotti, Lucio Dalla».
Devo dire che fin qui la Mara nazionale si trattiene, non spara nemmeno una delle sue immancabili parolacce. Sembra non voler accettare la provocazione o per lo meno schivarla, mantenendo una calma quasi preoccupante.
Forse stava attendendo solo il momento propizio.
Che infatti arriva.
Dopo aver provato a ragionare, senza riuscirci, con un Red Ronnie che fino a quel momento stava vincendo ai punti, lui presta il fianco facendo la cosa più sbagliata del mondo. Sotto il profilo della comunicazione strategica ovviamente. Io di quello parlo, mica ti interessa la mia opinione sulla validità dei Talent Show. Non interessa nemmeno a me la mia opinione su quello. Figurati a te.
Dicevo, arrivati a quel punto lo storico conduttore di Roxy Bar fa una mossa stupida. Anzi la più stupida.
Stava mettendo alle corde la sua avversaria, e sinceramente sarebbe bastato stare zitto per avere la ragione dalla sua agli occhi dei milioni di telespettatori.
Ma lui preso dalla foga del momento, eccitato all’idea di cantargliene quattro, finalmente, a questi che di musica proprio non ne capiscono, sfodera la prova provata di quello che sta affermando.
Sei pronto?
Sicuro?
Tieniti forte.
Dice così: «io lo so!».
E poi, aggiunge: «tra i ragazzi, ci sono tanti Celentano, Vasco Rossi… ce ne sono tanti».
Una delle regole che insegno alle persone nei miei corsi, e su cui proprio non transigo, è che nella comunicazione una prova batte sempre un’opinione. Sempre.
Per avere ragione, o più precisamente per mettere chi ti ascolta nelle condizioni di pensare che tu hai ragione, una prova è dieci cento mille volte più efficace di un’opinione.
E secondo te, quella di Red Ronnie assomiglia più a una prova o a un’opinione?
Esatto. La seconda.
Per la cronaca, la sua uscita ha la stessa forza convincente di: “mio cuggino mi ha detto che…”.
E infatti quella vecchia volpe della Maionchi cosa dice per portare a casa ancora una volta la pellaccia?
«Senti ma perché non trovi qualcuno e me lo porti che gli facciamo fare questo mestiere? Se li trovi, ti autorizzo a portarmeli».
Sei a zero, cappotto e tanti saluti a Red Ronnie.
Ora, mio caro lettore, se per caso stai pensando a chi effettivamente avesse ragione circa il grave problema musicale del terzo millennio, potresti essere finito sul blog sbagliato. Qui non ci interessa se i Talent facciano bene o male alla musica. E men che meno ci interessa quale tra le posizioni di una Mara o un Red siano più giuste. E poi, più giuste per chi? Per cosa?
Qui ci occupiamo del sacro tema della comunicazione strategica.
Perciò se stai pensando che nella questione aveva ragione lui, o lei, o nessuno dei due… sappi un paio di cose. La prima: non mi interessa. La seconda: lascia pure la lettura di questo blog, non fa per te.
Ma se invece hai capito cosa facciamo qui e ti interessa, segui le mie semplici indicazioni:
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In entrambi i casi sarai contento di averlo fatto.
Filippo Mora
P.S. C’era un terzo punto, scusa mi sono dimenticato.
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Filippo Mora è un esperto di Comunicazione Strategica, ovvero di quelle dinamiche [linguistiche, psicologiche, sociologiche] che portano la comunicazione ad essere non solo uno strumento in grado di informare ma soprattutto capace di generare comportamenti e ottenere risultati. Svolge attività di consulenza e formazione in tutta Italia.
Ilaria says
Parole determinano azioni ed ancor più convinzioni,quando il contenuto delle parole,ha valore.