La regola numero uno del Public Speaking è questa: “analizza il contesto”.
Prima ancora di prestare attenzione alle tue parole o alla tua gestualità, cose importantissime quando si parla in pubblico, devi studiare il contesto nel quale parlerai.
Il contesto è il luogo fisico, ma anche sociale, è la situazione, è il momento storico.
E nel contesto, analizza il pubblico. Chi sono le persone che assisteranno al tuo intervento? Che cosa sanno, che cosa non sanno? Che cosa credono, che cosa si aspettano?
Prima di decidere una sola parola o un solo gesto devi aver ben chiaro in quale contesto e davanti a quali persone questa parola e questo gesto verranno messi in scena.
Beppe Grillo è un maestro di public speaking, l’ho sempre ammirato e analizzato in questa sua straordinaria abilità. Ma sembra sia inciampato proprio sulla regola base del “parlare in pubblico” nel suo intervento alla Oxford Union, la storica società di dibattiti legata al celebre ateneo britannico.
Aveva creato molto clamore, e altrettante aspettative, l’invito a Beppe Grillo da parte dell’Università di Oxford. Certamente un vanto per lui, che giustamente celebrava su Facebook.
Sul blog www.beppegrillo.it pubblica un articolo, che inizia così:
Il 14 Gennaio terrò uno speech all’Oxford Union, l’istituzione dell’Università di Oxford che ha un’antica tradizione nell’ospitare personaggi e celebrità internazionali (Albert Einstein, Stephen Hawking, Ronald Reagan, Richard Nixon, Carter, Winston Churchill, Dalai Lama, Malcolm X, fino a Michael Jackson, Martin Scorsese, Elton John etc…).
Non c’è che dire, sapeva dove sarebbe andato.
Anzi esortava i lettori a informarsi, loro: «Andate a leggere la storia di questa importante società di Oxford, che dal 1823 fa dell’oratoria e del dibattito il suo fulcro vitale».
Sapeva dove sarebbe andato, ok, ma aveva ben chiaro il “Contesto”?
Grillo ha fatto un ingresso in puro stile teatrale, bendato. Chiara la citazione a Bird Box, il film del 2018 con protagonista Sandra Bullock. E – a mio parere – questo è stato il suo primo errore.
Se vuoi vedere il video del suo ingresso, è stato postato da uno dei ragazzi presenti.
L’inizio di un intervento in pubblico è uno dei momenti più importanti, delicati e difficili. Infatti uno dei segreti dei grandi public speaker risiede proprio nella capacità di rapire il pubblico in questa fase. A volte stupire, proprio per catturare l’attenzione.
Quindi ha fatto bene Beppe Grillo a entrare in scena così?
No.
La teoria era giusta, la pratica (l’esecuzione) era sbagliata.
Qual è la prima regola del public speaking? “Analizza il contesto”, l’abbiamo visto all’inizio.
In quella sala sacra di Oxford quello forse non è il modo più adatto per stupire.
E poi l’attenzione per l’intervento di Beppe Grillo era già altissima. Quel risultato l’aveva già raggiunto. Prima ancora di entrare.
A inizio articolo scrivevo: “E nel contesto, analizza il pubblico. Chi sono le persone che assisteranno al tuo intervento? Che cosa sanno, che cosa non sanno? Che cosa credono, che cosa si aspettano?”.
Che cosa sapevano e cosa si aspettavano da lui, Beppe Grillo se lo è chiesto?
Io credo di no.
Il rischio che qualcuno avesse il pregiudizio che arrivasse il “buffone italiano” l’aveva considerato?
Era un pregiudizio più che legittimo. Mi spiace, ma è così.
E con l’ingresso bendato?
Ecco, lo sapevo: è un buffone italiano.Qualcuno l’avrà pensato stanne certo.
È un istrione, vuole stupire, sedurre, vuole smuovere le coscienze, è chiaro. Ma se poi non ci riesci?
Perché questo è il punto.
Il public speaking, espressione massima della comunicazione strategica, ha sempre un obiettivo. Sempre.
Beppe Grillo voleva stupire, sedurre, smuovere le coscienze: c’è riuscito?
Questo è quello che conta, il resto sono tifo e chiacchiere da bar.
Complice il fatto che non abbia risposto alle domande, non dei giornalisti, degli studenti ha poi fatto il resto.
Leggi cosa riporta nextquotidiano.it:
L’apertura alle domande del pubblico ha rappresentato il momento clou: lo studente presidente della Oxford Unionha provato a fargli domande sull’attualità politica ricevendo risposte evasive, ha provato a insistere e ha continuato a ricevere supercazzole in replica: questo ha fatto innervosire il pubblico.
Leggi invece un estratto di lettera43.it:
Alle sue domande sulle scelte e le responsabilità del M5S come forza di governo, Grillo ha preferito non rispondere in modo preciso, fatto assolutamente inedito per gli inglesi. Inutili i tentativi dello studente di riproporre i quesiti. I presenti sono rimasti sconcertati.
“Grillo ha preferito non rispondere in modo preciso, fatto assolutamente inedito per gli inglesi”.
Il contesto amico mio, il contesto.
Il suo intervento non sembra si sia concluso nel migliore dei modi. Dalla platea sono partiti diversi “segni di insofferenza” respinti al mittente da Grillo con un: «siete tosti».
Se vuoi curiosare com’è finita, basta leggere i commenti in diretta dello studente sulla sua pagina Facebook. Non mi interessa pubblicarli in questo articolo.
Perché qui si analizza la comunicazione, per trarne insegnamenti.
Tu forse non sei un leader politico e non dovrai mai parlare alla Oxford Union, ma da qualche parte dovrai parlare a un pubblico, che sia l’assemblea del tuo condominio o una riunione di lavoro.
Dammi retta, non sottovalutare mai la regola numero uno del public speaking: prima analizza il contesto.
Filippo Mora
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Filippo Mora è un esperto di Comunicazione Strategica, ovvero di quelle dinamiche [linguistiche, psicologiche, sociologiche] che portano la comunicazione ad essere non solo uno strumento in grado di informare ma soprattutto capace di generare comportamenti e ottenere risultati. Svolge attività di consulenza e formazione in tutta Italia.
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