Nel gennaio 2018, Matteo Salvini ha dichiarato: «in Italia sono presenti 530.000 irregolari, se vinco le elezioni riempio gli aerei e li riporto a casa loro».
Eravamo in campagna elettorale per le politiche, e quello dell’immigrazione si presentava già come un tema dei più caldi. Tema di cui Salvini ha fatto una vera e propria missione.
Le urne hanno decretato dei vincitori che, con la firma di un contratto, hanno dato vita al “governo del cambiamento”.
Oggi siamo a marzo 2019, a un anno dalle elezioni e a circa 10 mesi dall’insediarsi dell’esecutivo.
E ti voglio fare una domanda.
Ti chiedo di essere davvero onesto: secondo te con il nuovo governo sono aumentati i rimpatri?
Non è una domanda trabocchetto, voglio davvero chiederti la tua percezione al riguardo.
La risposta comune che viene data a questa domanda è: sì, sono stati rimpatriati molti più irregolari rispetto a prima.
Basta fare un giro in rete (o al bar) per averne conferma, la percezione comune su questo tema è che con la Lega, finalmente, si siano rimandati a casa più clandestini rispetto al governo del centrosinistra, buonista ed europeista, che è stato in carica fino al 4 marzo 2018.
La chiusura dei porti, le navi ferme in mare, i tanti post e le dirette su Facebook in cui il ministro comunica il suo operato ne sono certamente una conferma.
Ma è davvero così?
Come sai, ma non mi stancherò mai di scriverlo, questo blog parla di comunicazione strategica e a volte utilizza la politica
perché è un perfetto terreno di analisi.
Quindi, che tu sia della Lega, Movimento 5 Stelle, PD, Forza Italia, o qualsiasi partito: non mi interessa.
Qui si parla di comunicazione.
Come ho già scritto in un altro articolo, la comunicazione pubblica di Matteo Salvini è davvero notevole. Grazie alle sue capacità e alla bravura del team che lo supporta sta ottenendo risultati clamorosi. Ti basti pensare che proprio ieri ha raggiunto quota 3.5 milioni di fan su Facebook, solo per farti un’idea.
Una macchina da guerra, non c’è che dire.
Torniamo al tema dell’articolo.
I rimpatri sono aumentati come sembra?
Guarda il breve video inchiesta di Milena Gabanelli, pubblicata nel suo “dataroom”.
Nei primi sei mesi da ministro dell’Interno (giugno-dicembre 2018) ha rimpatriato 3.851 irregolari. Nello stesso periodo di tempo, l’anno prima, l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti aveva eseguito 3.968 rimpatri.
Fonte DATAROOM, Milena Gabanelli.
Niccolò Machiavelli già nel 1500 aveva compreso molte cose circa l’arte della politica. E tra le tante perle che ha lasciato in eredità, c’è n’è una che adoro: «Governare è far credere».
Questa massima ha certamente più di un significato, e lungi da me volerne osservare solo quello negativo. “Far credere” a volte è necessario per governare, non ci sono dubbi.
Una delle cose che ripeto più spesso parlando di comunicazione è che la percezione che noi siamo in grado di generare (con le nostre parole e tutti gli altri elementi comunicativi) guida la lettura della realtà. In molti casi la domina proprio.
Quella adottata da Salvini è una tecnica nota in ambito comunicativo.
[ a onor del vero, il ministro utilizza (non sappiamo se istintivamente o consapevolmente) più artifici comunicativi contemporaneamente ]
Siamo nel campo della “ridondanza”. Della ripetizione. Che viene usata con diverse finalità, tutte legate agli effetti che essa genera: se continui a ripetere qualcosa, è possibile/probabile che questo qualcosa diventerà famigliare, ricordabile, diventerà credibile.
Intendiamoci, non l’abbiamo inventato nell’epoca di Facebook o Twitter. La comunicazione ha radici lontane, spesso cito gli antichi retori di 2000 anni fa come maestri modernissimi, figurati.
Oggi non vado così tanto indietro nel tempo, mi fermo a 80 anni fa.
Un gerarca nazista, Joseph Goebbels Ministro della Propaganda del Terzo Reich, usava dire: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità».
Alla prossima
Filippo Mora
P.S. vuoi saperne di più di comunicazione efficace? Vai qui.
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